I 5 miti sulle protezioni solari da sfatare

Con le sue alte temperature e l’alta esposizione alla luce solare, l’estate è indubbiamente una stagione molto impegnativa per il nostro organismo, a cui chiediamo tanto sia in città sia in vacanza. Potrebbe essere dunque un’ottima idea prepararlo per tempo alla salsedine, al sole e ai raggi UV.
Rimane assolutamente necessario proteggerci giornalmente dall’azione nociva del raggi solari. Eppure molte persone sottovalutano l’importanza di utilizzare solari, creme e cosmetici con protezione solare, soprattutto nella bella stagione. Scopriamo insieme quali dicerie sono errate e potenzialmente pericolose per la nostra pelle.
Bufala 1 - La protezione solare rallenta l’abbronzatura
No, la protezione solare non rallenta l’abbronzatura. Non è neanche vero che più la protezione è alta e meno ci abbronzeremo. Detto in parole semplici, i solari si limitano a “bloccare” la parte nociva dell’irradiazione solare, ovvero i raggi UVA e UVB. Nessun solare però è in grado di proteggerci al 100%, men che meno di ostacolare la naturale formazione dell’abbronzatura sulla pelle.
Esporsi al sole di mezzogiorno con una protezione minima o assente è invece dannosissimo, perché porta all’invecchiamento precoce della pelle. Non abbiate dunque timori: scegliete, anzi, prediligete protezioni alte o molto alte, specie se appartenete a un fototipo con pelle molto chiara e che si scotta facilmente.
Bufala 2 - La protezione 50 è solo per i bambini
Falso! La protezione 50 è indicata per tutti, bambini e adulti, quale che sia il loro colore della pelle.
Il numero associato alla protezione solare (25/30/50 etc) non indica solo la “forza” con cui veniamo protetti, ma un mix tra capacità di proteggerci dai raggi solari combinata alla durata di questa protezione.
Esiste una protezione, particolarmente adatta per il viso, ancora più elevata: la 100, che consigliamo vivamente sopratutto per prevenire le macchie della pelle.
Bufala 3 - Non è necessario mettere la protezione solare in città
Tutto il contrario! Semplificando molto, ogni qualvolta vediamo la luce solare significa che siamo circondati da UVA e UVB. La protezione andrebbe applicata sul viso tutti i giorni, anche quando si resta a casa o si va in ufficio. Certo negli interni l’intensità solare è meno elevata, ma esistono pericolosi “effetti rifrazione” come quelli creati dalle superfici in vetro.
I più diligenti la applicano sempre, premurandosi di comprare una crema giorno o un fondotinta con fattore solare adeguato. Per tutti gli altri bisogna fare un piccolo sforzo, vincere la pigrizia e mettere la crema con SPF, almeno nei mesi estivi.
Bufala 4 - I solari resistenti all’acqua non vanno riapplicati
Non è proprio così. I solari water resistant sono resistenti all’acqua, ma questo non significa che durino per sempre. La loro azione continua anche mentre siamo a fare una nuotata o quando stiamo sudando molto, proteggendoci anche in queste situazioni.
Dopo un’azione che sappiamo metterà a dura prova il solare, è sempre bene riapplicarlo sul corpo per potenziarne l’azione. Ricordate sempre che anche il sudore, fuoriuscendo dai pori e depositandosi sulla pelle, “lava via” un po’ la protezione. Nel dubbio, riapplicare la protezione non è mai una cattiva idea.
Se proprio ti infastidisce riapplicare il solare sulla pelle bagnata o sudata, procuratene uno spray, che risulta molto comodo e riduce al minimo la necessità di essere spalmato.
Bufala 5 - Il solare dell’anno scorso è ancora buono
Falso! La composizione chimica delle creme solari è molto complessa e delicata. Inoltre spesso portiamo con noi le creme in spiaggia, le lasciamo nella sabbia e sotto il sole, esponendole ad alte temperature. I cosmetici vanno buttati dopo alcuni mesi dalla loro apertura: il numero esatto è riportato nel simbolo a forma di vasetto presente su tutte le confezioni.