Perché Shakira non riesce a capire il fascino degli orologi CASIO
Nel suo ultimo pezzo Shakira cita il marchio CASIO in una comparazione non troppo lusinghiera, dimostrando di non comprenderne il fascino e il valore.

Lei, lui, l’altra: ormai i contorni dell’affaire Shakira vs. Gerard Piqué sono noti a tutti. In breve: il calciatore tradisce la compagna Shakira con una giovane cameriera di nome Clara. Lei scopre il tradimento e molti dettagli sgradevoli a riguardo (tra cui la complicità della suocera nella tresca) e decide di “non piangere ma fatturare”. Esce un brano musicale il cui testo mette in pubblica piazza le mancanze dell’ex e la “pochezza” del suo rimpiazzo. Per sminuire la sua erede, Shakira ricorre ad alcuni paragoni, tra cui uno a tema orologi, paragonando sé stessa a un prezioso Rolex e la giovane amante Clara a un CASIO.
Un paragone non troppo lunsinghiero per la marca di orologi. Shakira sembra puntare su immagini di esclusività contrapposte a quelle di quotidianità, comparando anche una Ferrari con una Twingo. Shakira però dimentica che l’esclusività di per sé è un valore percepito, non oggettivo di un prodotto. L’alto costo di un Rolex non significa che di per sé questi sia un orologio migliore e viceversa.
Rolex produce segnatempo esclusivi, realizzati con un’altissima cura dei materiali e un assemblaggio manuale e certosino. Oggetti importanti, ma impossibili da produrre in vasta scala, inaccessibili per prezzo ai più, incapaci d’accontentare le esigenze di milioni di persone.
CASIO fa esattamente questo: produce orologi belli da vedere, con una forte personalità, tanto che sono riconoscibili a un primo sguardo, noti per la loro durevolezza e affidabilità. Dare a una persona del CASIO dovrebbe essere un gran complimento: significa essere accessibili e approcciabili, affidabili nei momenti di difficoltà, così iconici nelle proprie scelte da indurre tanti, dopo decenni, ad avere un grande sentimento di nostalgia e affetto nei proprio confronti. È un peccato che Shakira non l’abbia capito.